lunedì 26 ottobre 2015

Matrice religiosa, giudizio e auto giudizio. Come Liberarsene? - Almalibre Rebelde


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Questo articolo è tratto dalla Banca Dati Dropbox, a Uso Interno Translife, dedicata a chi segue il Percorso della Liberazione del Sé, o la Selfniversity- Accademia per Guide della Liberazione del Sé, nata dopo la scoperta della double-matrix che sta cambiando la storia dell’Uomo, trattata nel libro Translife Revelation.

Togliersi la propria matrice-schiavizzante-religiosa da cui a cascata deriva il senso di colpa, quello di colpa, di giudizio e altro, è uno dei passaggi più avvincenti ed emozionati del percorso di Liberazione; si tratta di un processo che richiede un tempo variabile in funzione della propria determinazione (la determinazione e il coraggio tendono ad abbattere le resistenze attraverso la produzione di endorfine) e del radicamento che quella matrice ha nel cervello (Modelli Operativi Interni – MOI).

Prima di analizzare i due principali passaggi necessari allo sradicamento della m-s-r, è necessario focalizzare la differenza tra “un condizionamento” e “una matrice”; la matrice-religiosa, politica, di coppia ecc, sono delle sottomatrici, o sottoprogrammi, della matrice-schiavizzante.

Prima della scoperta della matrix e quella successiva della double-matrix, si riteneva che il programma schiavizzante (matrice-schiavizzante), così ben definito da diversi filoni di pensiero, soprattutto orientali, e che Freud portò successivamente all’attenzione dell’indagine scientifica occidentale (super-ego), si riteneva che il libero arbitrio (falsa credenza inculcata dalla matrice-religiosa) rendesse comunque l’uomo compiuto e realmente esistente in quanto forma di vita biologica; mentre ora sappiamo che l’uomo non liberato dalla matrice-schiavizzante è in realtà una massa di materiale cellulare, comandato dalla matrix (attraverso il programma matrice-schiavizzante) e quasi sempre inconsapevole del suo status di schiavo.

Non a caso la matrice-vivente dominante, selezionò la religione cristiana che poggia sul principio del libero arbitrio, al fine di celare ulteriormente agli uomini occidentali assimilati, la loro condizione di schiavi; sovrapponendo ad una realtà di vita fatta di schemi predefiniti, l’illusione di un ipotetico meccanismo di scelta (il libero arbitrio), che li rendeva comunque protagonisti della propria vita.
In questo scenario era più che accettabile chiamare “condizionamento” un qualsiasi elemento innaturale inculcato nella mente, in quanto sganciato dal reticolato interagente, dei milioni di condizionamenti presenti nella matrice schiavizzante.
Oggi invece sappiamo, grazie al progresso delle neuroscienze e dell’epigenetica (che ha portato in prima battuta alla scoperta della prima matrice, e di recente della seconda - double-matrix) che non vi è alcuna possibilità di scelta di fronte a un singolo evento, perché i condizionamenti, essendo interconnessi tra loro ed anche scritti nei circuiti neuronali attraverso i MOI, non sono isolabili se non in grandi macrocategorie seppur teoriche (Gangli di matrice). Dal 99 quindi, dopo l’uscita del film matrix, al termine condizionamento si è sostituito progressivamente nella comunicazione, quello di matrice, al fine di rappresentare l’interconnessione tra i condizionamenti che creano una sorta di rete a Gangli magnetici, in cui la stimolazione di uno di loro  mette in movimento tutti gli altri, sia per azione che per difesa.
Come disse Krishnamurti, la scelta è quindi un altro dei meccanismi cardine della matrice schiavizzante, finalizzato alla disconnessione dal “flusso”.
Chiarito questo aspetto legato alla metodologia di indagine, passiamo a analizzare i meccanismi di interconnessione di due dei condizionamenti portanti inseriti nel programma di matrice-schiavizzante, denominato “matrice-schiavizzante-religiosa (m-s-r)”.
In ogni matrice umana storica, da quella aborigena a quella occidentale dominante, esiste un micro o macro apparato deputato a gestire la disconnessione tra il singolo individuo e l’universo. Questo perché, dopo gli sconvolgimenti climatici avvenuti milioni di anni fa che portano alcune specie o loro specie progenitrici a subire traumi adattativi su larga scala, e quindi, come nel caso dei progenitori dell’homo sapiens, alla modifica epigenetica dei meccanismi ossitocinici, la creazione del GRUPPO stabile diede vita alla matrice di specie (mi riferisco alle poche specie assimilate dalla matrix che inconsapevolmente crearono, chiamate dalla biologia superorganismi come: uomini, formiche. api, vespe eusociali, termiti e poche altre) e di conseguenza alla creazione della relativa matrice-schiavizzante di specie (vedi: Bioenergetica Mappatura di Matrice Metodo TQ2).
Nelle micro matrici che restarono più fedeli alle naturali condizioni di vita dell’homo sapiens, che sono state poi annientate nel tempo da quelle dominanti locali e poi da quelle dominanti nel mondo, vi era ancora un fortissimo livello di connessione con le altre forme di vita biologiche e l’universo. Mentre le matrici oggi dominanti (occientale-capitalista e araba), avendo selezionato una tipologia di religione che ha totalmente sconnesso l’individuo dall’universo, ponendolo su un piano ideale superiore al resto del tutto e tranciando i suoi naturali flussi energetici, sono in grado di programmare in toto l'uomo e di schiacciare quasi del tutto la sua Essenza Libera.
E’ in questo scenario che si inserisce la matrice-schiavizzante-religiosa (in sigla m-s-r).
I perni portanti della m-s-r, sono la creazione del MOI del bene e del male, e quindi a cascata di quello del giudizio -> colpa e senso di colpa, secondo una progressione che consente agli altri condizionamenti relativi al valore positivo della coerenza (MOI della coerenza), a quello della punizione, della non accettazione e altri MOI, di stringere l’individuo, nella fase di assimilazione, in una psico morsa che trancia di netto la sua connessione energetica con la terra e con l’universo.
Questo MOI unito a quello dell’esistenza del metafisico-trascendentale (che serve a poter inserire poi il pacchetto “credenze” su cui si basa ogni religione) trasporta l’individuo dal qui e ora, al futuro, e quindi alla disconnessione dal proprio sé; disconnessione proporzionale al radicamento della m-s-r e delle altre sottomatrici che la supportano.
Ed ecco quindi che il gioco di matrice si compie, attraverso la creazione di un falso sé, perennemente “sbagliato”, infame e colpevole. E se ciò non bastasse, il programma suggerisce alla mente della vittima che l’unica soluzione e comportarsi “bene”, ossia nel modo in cui il programma religioso di turno afferma essere “bene”.
Una volta radicata e ramificata, la matrice-schiavizzante-religiosa porta l’individuo ormai assimilato a cercare continuamente qualcosa di irreale e inutile a cui credere, fino all’ossessione. Non ha caso le più grandi atrocità storiche, sono state commesse in nome della religione; dai cattolici ai nazisti, l’elenco sarebbe infinito.
Nel caso inoltre delle religioni occidentali, il tutto ha viaggiato anche nell’ulteriore frammentazione tra le cosiddette “parte femminile” e “parte maschile”,  selezionate dalla matrix in quanto utili ad esaltare il sesso-possesso e quindi a favorire la coppia e la procreazione.
In questo scenario maschi e femmine divengono quindi, sul piano mentale ed energetico, due sottospecie aliene tra loro; e attraverso questo meccanismo, in cui il contatto sessuale (persino predefinito nelle sue modalità meccaniche basate sulla penetrazione) resta l'unica forma possibile di amore, si completa la totale scissione tra maschile e femminile; scissione innaturale, in quanto creata appunto dalla frammentazione dell'UNO originario.
Ci troviamo quindi di fronte a un meccanismo di dissociazione tra il proprio sé genotipico e naturale, e il falso “se stessi” fenotipico e quindi di matrice che, se connesso a un forte senso di colpa, può portare alla fuga della parte libera, che all’interno del medesimo corpo, creerà un altro individuo, espressione in apparenza della parte libera dello stesso. Mentre in realtà sarà un’esasperazione non misurabile della parte libera, dovuta all’effetto “pentola a pressione, ossia alla repressione e alla mancanza di espressione della nostra vera Essenza.
Non esiste nulla di sbagliato nei nostri desideri e nelle nostre pulsioni, anzi, sono esse l'unica cosa giusta che esiste, di fronte a una vita tracciata per noi da qualcun altro.
E’ un viaggio lungo, ma pieno di meraviglie... quella della scoperta di sé. Perché vivere la Liberazione, non significa Liberarsi, ma entrare con decisione e senza ripensamenti nel proprio percorso.
Non esiste una dimensione in cui vivere la Liberazione; non esistono punti di arrivo... perché la propria Liberazione è nell’ADESSO.

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